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Amare con il cuore

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Poche, semplici parole di Gesù ci dicono cos’è la vita religiosa: «amare Dio e il prossimo con tutto il cuore» (Lc 10,28). Si badi bene: non si tratta solo di amare, ma di amare con il cuore. Nella mentalità biblica l’amore è un concetto vicino alla fedeltà, potremmo definirlo un affetto fedele che permette la vita dell’altro e la relazione con lui. Ma tutto questo non è possibile se non si ama «con il cuore». Il cuore è la profondità dell’amore, la dimensione interiore dell’uomo, il luogo nascosto agli occhi dove si formano i pensieri e i ragionamenti che originano la volontà e l’azione. Non è il cuore la sede dell’affetto o delle emozioni, esperienze che la Bibbia associa piuttosto alle viscere e alle reni. Per questo San Paolo, parlando ai cristiani di Efeso, prega chiedendo che Dio illumini gli occhi del loro cuore perché comprendano la grandezza dell’amore di Dio (Ef 1,18). Il cuore è un organo che genera comprensione, intelligenza, pensiero e volontà. E la comprensione permette all’amore di essere forte e completo, perché più si capisce più si può amare con libertà e totalità. L’intelligenza delle cose, poi, rende l’amore penetrante e capace di gratuità e perdono. Il pensiero e la volontà infine rendono l’amore capace di costruire e rimanere nel tempo. Il cuore libera l’amore dall’improvvisazione delle emozioni e dalla fugacità dei sentimenti che da soli rischiano di infiammare ma poi deludere. Senza il cuore l’uomo e il suo amore sono come una nave senza ancora e senza timone. Per questo, come ci ricorda la festa del Sacro Cuore, Dio ci ha aperto il suo cuore: per dissetarci con la grandezza del suo amore, e così insegnarci ad amare come ama Lui.

Originariamente pubblicato sul Settimanale “La Vita” del 21/6/2020