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Noi siamo Corpo

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Forse nessun aspetto della nostra vita compare di più sui social e in tv quanto il corpo. Viviamo un invasione dei corpi che si manifesta nell’ossessione dell’essere in forma, dei corpi esibiti, dei corpi barattati per la fama o abusati per il piacere.

Il corpo è importante. Noi siamo corpo. Attraverso i corpi le anime si sentono. La carezza di una madre che ti fa amato, la mano di un padre che ti salva dalla paura, l’abbraccio di un amico che ti solleva, sono esperienze di grazia che hanno bisogno del corpo; senza non potrebbero darsi. Il corpo è un sacramento, cioè un mistero che rende tangibile lo spirito. La mano inaridita del paralitico, gli occhi impediti di Bartimeo, il corpo indebolito dell’emorroissa e quello esanime della figlia di Giairo, le piaghe del povero Lazzaro sotto la tavola del ricco, le ferite dello sconosciuto soccorso dal buon Samaritano; i piedi profumati del Signore dalle mani e dai capelli dalla peccatrice; queste istantanee evangeliche ci ricordano quanto il corpo sia oggetto di cura da parte di Gesù. Noi siamo corpi viventi, non semplicemente carne. Il corpo è la nostra storia incisa nello sguardo, sono le gioie e le tristezze che hanno smerigliato gli occhi, le rughe che raccontano anni di speranze e di progetti. Quando il corpo diventa carne e si consegna agli altri senza questo mistero di vita che porta dentro di sé, allora l’anima si nasconde, il corpo si ammala, la solitudine cresce. In quella desolazione solo il corpo benedetto dell’amato può salvarci. Lo sapeva Dio che si è fatto uomo per farci vicini e innalzarci a Lui; lo sapeva Gesù che ci ha dato nell’eucarestia il suo corpo per liberarci dalle fami e dalle seti che ci fanno essere solo “carni” invece di corpi viventi.

(Originariamente pubblicato sul Settimanale La Vita del 13 giugno 2020)