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Misericordia, il nome femminile di Dio.

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Siamo abituati a pensare alla misericordia come ad un modo di fare le cose, ma nella storia biblica, misericordia è soprattutto uno dei nomi di Dio. Un nome rivelato a Israele dopo il peccato del vitello d’oro (Es 32-34) quando Dio aveva chiamato Mosè sul monte per consegnargli le tavole della legge e Israele, incapace di attendere, in ansia per la mancanza di una guida, si costruisce un vitello d’oro che venera al posto di Dio. Allora il Signore decide di distruggere il popolo, ma l’intercessione di Mosè ottiene il perdono, suggellato da una nuova rivelazione del nome di Dio che, dice il testo di Esodo 34,6, passò davanti a Mosè e proclamò il suo nome: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Misericordia non è semplicemente un modo di fare di Dio, misericordia è uno dei nomi di Dio, fa parte del suo essere profondo, della sua identità. Dio si riconosce dall’uomo perché è capace di perdonare, di soccorrere i miseri, di dispensare gratuità. Dio, misericordia, fa essere la vita dove l’uomo ha seminato la morte, e la speranza dove la storia ha seminato odio.

Per questo la misericordia è un atteggiamento materno, femminile. In ebraico, infatti, la misericordia è il sentimento viscerale, è l’amore che nasce dal ventre di madre per il figlio. La misericordia, come l’utero di una donna che si allarga per fare posto alla vita, è la capacità di fare spazio dentro di sé per far vivere l’altro. E se la misericordia in noi è una capacità che si sviluppa e si rafforza con la disciplina e l’esercizio, in Dio è natura. Per questo possiamo sperare sempre, perché Dio non fa semplicemente misericordia, Dio è misericordia.

(Originariamente pubblicato sul settimanale La Vita del 19 Luglio 2020)