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La Musica: antivirus per eccellenza! Le parole di Giorgio Gatti, artista poggese.

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di Giorgio Gatti


Questo periodo di grande sofferenza e incertezza, per tutti noi, ci ha riportati indietro di qualche decennio, all’epoca dell’ immediato secondo dopoguerra, quando SOLO la forza d’animo e la tenacia dei nostri genitori, dei nostri nonni ci permise di riprendere in mano la nostra vita e ricominciare tutto da capo.   Oggi, nei prossimi mesi soprattutto, vivremo un po’ la stessa atmosfera, colorata certo di possibilità diverse, come la tecnologia, i nuovi mezzi di comunicazione, e dovremo di fatto aprire un capitolo nuovo.

Tra i tanti settori, quello mio, ossia il Teatro d’Opera, e non solo, la Musica in generale, ha subito uno scossone e un danno di proporzioni inimmaginabili.   Noi per natura viviamo con e per la gente, per il pubblico; la prospettiva di una riapertura per noi è ancora lontana, e questo ovvio ci fa stare male e quasi sempre malinconici.

Come fare allora? Quasi per magia ci viene in soccorso (grande privilegio il nostro!)  la musica stessa…da sempre una sorta di antivirus ideale.  GRAZIE proprio a certa tecnologia moderna, possiamo riascoltare e vedere i grandi cantanti del passato, possiamo “goderci”, stando comodamente seduti a casa, la bellezza del canto di Gigli, le prodezze di Del Monaco, il colore morbido e unico del baritono Ettore Bastianini.   Il Canto come panacea alla tristezza e allo sconforto, quasi fosse un monito costante a non abbattersi, a credere fiduciosi in un nuovo domani.  Cantare oggi per me è questo, ossia RISCOPRIRE la bellezza e le possibilità, quasi terapeutiche, di chi fa il mio lavoro.  Mi piacerebbe, una volta finito tutto, che il canto, la Musica tutta, potesse diventare una sorta di NUOVA SENTINELLA della rinascita, per accompagnare meglio nel loro servizio tutti quei connazionali: medici, carabinieri, educatori, che ci hanno fatto sentire orgogliosi di far parte di una comunità, e tutti gli operai e i lavoratori indipendenti, i piccoli artigiani che si troveranno a dover fare i conti con un futuro pieno di insidie. Non ultimi, i nostri cari anziani, che hanno pagato ahimè il prezzo più alto!!  Noi musicisti siamo parte del mondo da ricostruire, ma possiamo essere anche un ulteriore aiuto per tutti, facendo leva sul grande potere suggestivo della Musica.

“IL CANTO non è un Arte fine a se stessa, ma uno strumento importantissimo, un PONTE tra chi ha una voce e chi, per soldi, malattia o ingiustizia sociale, una voce non l’ha più”.

Giorgio Gatti
Roma, 26 aprile 2020