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Resurrezione. Testimoni dell’impossibile

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Resurrezione. Testimoni dell’impossibile


(originale pubblicato sulla La Vita del 19 Aprile 2020)


Resurrezione è la parola chiave della fede cristiana, oggi quanto mai attuale e evocata da quanti, costretti su un letto di ospedale, isolati per la quarantena o impediti al lavoro, sentono il bisogno di ripartire. Gli uomini non sono fatti per stare fermi. Vivere vuol dire movimento, azione, possibilità di imprimere al tempo un senso. Risorgeremo, ci rialzeremo, ripartiremo, sono parole che, come un mantra,  andiamo ripetendo in continuazione. Nei tempi della privazione si vedono più chiaramente i fondali delle anime dove si nascondono i tesori depositati nella storia da Dio. Resurrezione è un grido silenzioso, come la vibrazione cosmica che dall’origine dell’universo fa entrare in risonanza la vita. E’ il mistero che si fa presente in noi gridando la sua impossibile realtà. Perché, ricordiamocelo, siamo terra e pietra, acqua e polvere, che pensa e che ama. Ma lo sentiamo tutti che qualcosa non quadra, che questo mistero viene da oltre. E non ci basta di fronte alla morte sapere che è finito tutto; sentiamo che non può essere vero, ultimo, definitivo. Sentiamo che c’è di più. Non sappiamo dirlo, non sappiamo spiegarlo, ma lo sentiamo. Nonostante i rumori della vita che assordano l’anima e l’anestetizzano, il grido della vita è lì, pronto a riemergere.

Risorgeremo, un grido che diventa gioia e annuncio nelle parole delle donne che i cristiani custodiscono gelose e inalterate nei secoli, per fecondare ogni generazione con la speranza: “Il Signore è risorto!”. I suoi lo hanno visto, lo hanno raccontato, e la forza trasformante di quell’annuncio continua inalterata nel tempo a suscitare miracoli nella vita di chi, affidandosi ad esso, diventa testimone dell’impossibile.