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Domenica delle Palme – 5 Aprile 2020

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Questo sussidio propone una piccola celebrazione per vivere la festa delle Palme in Famiglia. Sulla mensa o in un luogo adatto della casa si dispone una Bibbia aperta e un’immagine del Signore con una candela accesa. Si adorna con ulivi o fiori la mensa e, se possibile, anche la porta di casa. La celebrazione può iniziare all’ingresso di casa o dal giardino. Prima di iniziare è bene osservare un momento di silenzio.

Si può iniziare con un CANTO (Hosanna, di M. Frisina):

INTRODUZIONE

Guida/genitore: Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Tutti: Amen.

Guida/genitore:

Signore Gesù, in questo tempo di deserto e quarantena che stiamo vivendo, aiutaci a prepararci alla Pasqua ormai vicina. Siamo qui e ti vogliamo accogliere nei nostri cuori e nella nostra famiglia come tu fosti accolto a Gerusalemme. Iniziamo insieme cantando il Salmo 122, un salmo di gioia. E anche se quest’anno non possiamo andare in Chiesa, noi cantiamo lo stesso, perché vogliamo tenere accesa la speranza che presto ci ritorneremo, perché Gerusalemme è la nostra vita, la nostra parrocchia, la nostra città. Gesù ce l’ha detto dove due o tre sono riuniti nel suo nome io sarò con loro! Il Signore e con noi, e noi, riuniti nel suo nome, siamo una piccola chiesa domestica!

Si canta insieme o si recita il salmo seguente:

QUALE GIOIA QUANDO MI DISSERO

– Salmo 12 –
Rit. Quale gioia, mi dissero: andremo alla casa del Signore.

Ora i piedi, o Gerusalemme, si fermano davanti a te.
Ora Gerusalemme è ricostruita come città salda, forte ed unita. Rit. Salgono insieme le tribù di Jahvè per lodare il nome del Signor d’Israele. Rit. Noi siamo il suo popolo, Egli è il nostro Dio: possa rinnovarci la felicità. Rit.

Per cantare insieme: https://www.youtube.com/watch?v=o_FvnI3nsNk

ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO

Si legge il Vangelo (un genitore o un adulto della famiglia)

DAL VANGELO SECONDO MATTEO – Mt 21,1-11 –

Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un’asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito”». Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Dite alla figlia di Sion: “Ecco, a te viene il tuo re, mite, seduto su un’asina e su un puledro, figlio di una bestia da soma”».

I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù: condussero l’asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere. La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada. La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!».

Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi è costui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea».

Parola del Signore.
Tutti: Rendiamo grazie a Dio

L’ingresso di Gesù a Gerusalemme (dal Gesù di Nazaret di F. Zeffirelli) https://www.youtube.com/watch?v=w2GsolrAdW0

DIALOGO TRA I GENITORI E I BAMBINI

– si può leggere anche da soli –

1 Genitore: Gesù la settimana prima di Pasqua venne a Gerusalemme e quando fu vicino al monte degli Ulivi mandò i discepoli a prendere un asino per fare su di esso l’ultimo tratto verso Gerusalemme.
Bambino/a: Perché Gesù volle entrare a Gerusalemme su un asino?

1 Genitore: Perché secondo l’antica tradizione ebraica ricordata dal profeta Zaccaria (Zc 9,9), il re che alla fine dei tempi avrebbe riportato la pace al mondo sarebbe arrivato non cavalcando un cavallo o un carro, animali e strumenti di guerra, ma su un’asina, simbolo del lavoro quotidiano e della Pace.

2 Genitore: Si, Gesù porta la pace! E quando arrivò a Gerusalemme quel giorno c’era tantissima folla ad attenderlo, ed erano così felici che tagliarono rami di ulivi e di palme per accogliere festanti Gesù; stesero anche mantelli a terra e gridavano: «Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nel più alto dei cieli!». Bambino/a: Ma perché gridavano Osanna al figlio di Davide? Che significa?

1 Genitore: Perché Gesù era discendente del antico re Davide. Ed erano contenti perché con lui sarebbe iniziato un nuovo regno sulla terra, quello dove la legge è giustizia, il potere l’amore, il giudizio la misericordia. Per questo dicevano “osanna” che significa salvaci! Si perché Gesù ci salva! Bambino/a: Ma che vuol dire ci salva?? Di che salvezza si tratta?

2 Genitore: Vedi la salvezza è la gioia che si sperimenta quando viene a trovarci chi ci vuole bene, quando siamo amati! E quando sei amato sei felice! Morendo sulla croce Gesù ci ha detto: vi amo più di me stesso! E quell’amore ha vinto la morte ed è risorto, e anche noi un giorno risorgeremo con lui!

Bambino/a: Ma non è sempre facile amare! Perché non ci riesce tante volte amare?
1 Genitore: Hai proprio ragione! Sai anche le folle quando Gesù arrivò a Gerusalemme ad un certo punto furono prese da agitazione, forse proprio perché avevano paura di dover imparare ad amare!

Bambino/a: e come si fa ad imparare ad amare?

1 Genitore: Ci vuole un maestro! Gesù! Per questo si legge il Vangelo: per capire dove si sbaglia e cosa si può fare per migliorarsi. Poi bisogna purificare il cuore, come dice Gesù, cioè imparare a conoscere i nostri sentimenti, i nostri desideri, le nostre paure.

Bambino/a: Ma come si fa ad ascoltare il cuore?
2 Genitore: Non è difficile! Quando sei triste o quando sei felice, pensa al motivo per cui lo sei! Quando hai paura o quando ti senti in pace, pensa a qual è il motivo! Però mettiti metterti fermo, fai silenzio, e se serve scrivi su un quaderno quello che provi. E poi parlane con un adulto che ti vuole bene, ti aiuterà!
Bambino/a: E se si sbaglia lo stesso?
1 Genitore: tutti sbagliamo! Basta rendersi conto dell’errore, chiedere scusa e Dio ci perdona. Per questo si fa la confessione!
2 Genitore: Sai dopo essere entrato a Gerusalemme, tanta gente sbagliò e anche tanto! Le folle che lo avevano accolto festanti poi lo abbandonarono quando uomini cattivi lo misero ingiustamente in prigione! I discepoli che gli volevano bene, per la paura di morire anche loro, lo lasciarono solo! Giuda lo tradì; Pietro fece finta di non conoscerlo! E Pilato che sapeva che era innocente, se ne lavò le mani per paura di rimetterci qualcosa! Insomma tutti lo abbandonarono!
Bambino/a: Ma tutti tutti lo abbandonarono? E Gesù non si arrabbiò?
1 Genitore: Si tutti, eccetto Maria e un gruppo di donne, che rimasero con Gesù fin sotto la croce. Maria, la mamma, non ci abbandona mai!
Gesù non si arrabbiò, anche se rimase così triste da sudare sangue! Ma non smise mai di volere bene a tutti, anche a chi lo tradiva. Così sulla croce, quando lo inchiodarono, egli allargò le braccia come per abbracciarci e dirci vi voglio bene lo stesso!
Bambino/a: Ma allora la croce non è solo un simbolo di morte?
2 Genitore: No, al contrario! La croce è il più grande segno dell’amore di Dio per noi! Quando ti fai il segno della croce ricordalo sempre: Dio ti vuole bene e non ti abbandonerà mai!

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GESTO DI CONDIVISIONE

Genitore /guida:

Ora facciamo un piccolo gesto di condivisione. Ognuno di noi pensa ad un aspetto del suo carattere che a volte ci rende poco accoglienti verso gli altri. Si può anche pensare a qualche situazione di vita in cui non ci è riuscito essere aperti verso qualcuno in famiglia o fuori.

Dopo qualche momento di silenzio ognuno di noi lo dice ad altra voce quello che ha pensato. Alla fine della condivisione la guida introduce il Padre nostro.

Genitore/guida:

Ora recitiamo insieme la grande preghiera che ci ha insegnato Gesù, avendo nel cuore tutti coloro che in questi giorni soffrono per la malattia, per la guerra, per la fame; i medici e gli infermieri, i nostri cari, la nostra parrocchia, quanti devono continuare a lavorare per il bene degli altri. E pregando il Padre nostro chiediamo che questo tempo difficile ci insegni il valore delle cose, perché presto quando potremo tornare a riabbracciarci possiamo farlo da veri fratelli e sorelle.

PADRE NOSTRO …

PREGHIERA FINALE

Genitore/guida:
Signore Gesù aiutaci ad imparare da te che facendoti uomo e umiliandoti fino alla morte di croce ci hai insegnato con la tua Passione, che è sempre possibile amare. Aiutaci a diventare uomini e donne come te, così da riuscire a vivere una vera comunione tra noi e un giorno aver parte alla gloria della tua resurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Tutti: Amen

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BENEDIZIONE FINALE

Genitore/Guida: Dio, che nella Passione del suo Figlio ci ha manifestato la grandezza del suo amore, ci faccia gustare la gioia dello Spirito nell’umile servizio ai fratelli.
Amen.

Genitore/Guida: Cristo Signore, che ci ha salvato con la sua croce dalla morte eterna, ci conceda la vita senza fine.
Amen.

Genitore/Guida: Noi, che seguiamo Cristo umiliato e sofferente, possiamo aver parte alla sua risurrezione.
Amen.

La guida dopo aver posto in silenzio la mano sulla testa dei bambini conclude:

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio  e Spirito Santo, discenda su di noi e con noi rimanga sempre.
Amen.

SUGGERIMENTI MUSICALI:

Oratorio di Lorenzo Perosi (1872-1956)
L’entrata di Cristo a Gerusalemme (di Lorenzo Perosi, 1900) Ascolta qui: